Nella stanza

Aaron Lautner
Entrai piano nella stanza delle necessità
non sapevo cosa cercavo sinceramente
volevo solo fare un giro
finchè non sentii che si aprì una porta
per la paura che sia un prof mi nascosi
ma poi vidi che era una studentessa mora
Ciao
dissi

C'erano momenti nella vita di Aisliyn, in cui il suo unico desiderio era trovare un pò di pace, tranquillità e della buona musica, solitamente causati dallo stress per la scuola o da momenti di sua propria stanchezza.
Quei giorni, comunque, con le prime interrogazioni alle porte, facevano parte di quei periodi. Black infatti si sentiva incredibilmente stanca per il dover riprendere il ritmo di Hogwarts e, come ogni inizio anno, sentiva una forte mancanza di casa.
Certo, Hogwarts era la sua seconda casa ormai, ma lì non aveva le complete libertà che aveva in quella vera, come ad esempio ascoltare la musica a tutto volume, uscire la sera e svegliarsi alle tre del pomeriggio.
Così, quel giorno la ragazza aveva deciso di dirigersi nella stanza delle necessità, per trovarvi un pò di pace e chiedendosi se potesse fornirle un pò di musica.
Arrivata davanti ad essa, pensò intensamente alla quiete e alle canzoni del suo cantante preferito. Subito una porta cominciò ad uscire dallo spesso muro di mattoni e lei non si fece pregare per il varcarla.
Una volta dentro, vi trovò diversi divanetti e This is the new shit come leggero sottofondo; fece un sorriso compiaciuto, del tutto soddisfatta da quello che le aveva fornito quella magica stanza.
Andò così a sedersi su un divanetto, chiudendo gli occhi e ascoltando la musica, sentendosi immediatamente meglio.
Tuttavia, lo stato di quiete duro poco e qualche minuto dopo una voce maschile la fece sobbalzare. Posò gli occhi sulla porta, che si stava richiudendo, e di fronte alla quale vi era un ragazzo Serpeverde, con capelli neri e pelle stranamente non pallida come quella del resto degli inglesi.
Ciao.
Rispose, sorpresa per il fatto che qualcun'altro fosse lì e leggermente titubante per il fatto che esso fosse un Serpeverde; di solito, quella casata non suscitava in lei particolare simpatia.

Io mi chiamo Aaron
LAUTNER
dissi gridando il mio cognome,doveva
conoscerlo,no?Chi non mi conosceva in questa
scuola?Forse gli avevo parlato qualche volta ma
non ne ero sicuro così gli chiesi il suo nome
come ti chiami?
chiesi,poi vidi che era una corvonero,
senpre meglio di un grifondoro

Black alzò leggermento un sopracciglio, quando lui sottolineo in quel modo il proprio cognome. Probabilmente era piuttosto egocentrico, quel ragazzo, come d'altronde molti ripetevano su di lui. Il fatto che però non la stesse trattando male, per il momento, gli fece recuperare un pò di punti.
Aisliyn Krent. Ma chiamami Black.
RIspose sorridendo, allungandogli la mano per presentarsi, mentre lo osservava.
Se prima aveva pensato fosse carino, da vicino era anche meglio. Quegli occhi scuri poi erano la fine del mondo, come senz'altro doveva esserlo il fisico sotto la divisa, pensò senza troppi scrupoli la ragazza. Doveva sicuramente averlo già visto per Hogwarts, quel viso non gli era nuovo, anche se in effetti avrebbe dovuto senz'altro ricordarselo...

gli strinsi la mano e sorrisi
Di che anno sei?non ti ho mai vista..
chiesi,quella ragazza veramente non
le avevo mai parlato nè vista
come avevo fatto?io notavo tutte le ragazze
carine della scuola

Quinto.
Rispose Black sorridendo, mentre si metteva un pò più comoda sul divanetto, incrociando le gambe e guardandolo ancora una volta.
Davvero.. Non riusciva a ricordarsi di lui, il che le sembrava una cosa davvero impossibile! Dopotutto, ad Hogwarts non c'erano molti ragazzi così carini, per cui non avrebbe certo dovuto scordarsene, nel caso ne avesse visto uno. Perchè dopotutto doveva averlo visto di certo: la scuola non era così grande da non vedere almeno una volta qualcuno, anche solo per incrociarlo nei corridoi.
Tu?
Gli chiese quindi. Sicuramente non poteva essere del suo stesso anno, visto che a lezione l'avrebbe senz'altro notato.
Non mi ricordo di averti mai visto neanch'io...
Ammise senza farsi troppi problemi e, anzi, perchè magari lui le dasse qualche indicazione che avrebbe svelato il mistero.

Pure io..
dissi facendo un mezzo sorriso
guardai bene la ragazza era molto carini
i suoi capelli erano fantastici eppure
non l'aveva mai notata
una cosa molto strana

Sorrise, ma le fu inevitabile alzare un sopracciglio con aria confusa. Era assurdo che non l'avesse mai visto, era pure del suo anno diamine! E poi, un ragazzo del genere non si dovrebbe scordare, mai.
Peccato, però, che fosse di Serpeverde. Non era una bella casata, quella, a suo parere, la maggior parte delle volte. Le persone lì dentro erano quasi sempre cattive, vanitose ed egocentriche, con la convinzione del sangue puro, nonostante negli ultimi giorni avesse avuto prova di alcune eccezioni: prima Jessica e, ora, Aaron. Di quest'ultimo, però, non sapeva ancora bene se poteva fidarsi o meno: insomma, avrebbe potuto comportarsi in modo tanto carino solo per deriderla in seguito, no? O per altri fini.
Allora, Aaron, posso chiederti come mai un Serpeverde come te sta tranquillamente parlando con una Corva mezzosangue come me?
Gli chiese quindi, aggiungendo volutamente quel "mezzosangue" per mettere le cose in chiaro, di modo che, se anche lui avesse sorvolato sulla casata per qualche strano motivo e avessero legato, non sarebbe andato tutto a monte una volta che lui avesse scoperto la sua origine babbana.