| Jake... Jake. Jake. Jake. Il nome del ragazzo che da giorni ormai aleggiava nella propria mente finalmente le era stato rivelato, ed ora cominciava a risuonarle per la testa. Ice, pensò, era del tutto azzeccato e, ancora di più, il cognome Black spiegava completamente il motivo della chiusura mentale dei suoi genitori. Da ciò che sapeva, quella famiglia purosangue era una di quelle più rigide sulla purezza del sangue. La sua seconda affermazione però le scacciò via quei pensieri dalla mente come se le fosse arrivato uno schiaffo sul viso e si trovò a sgranare gli occhi, fissi in quelli di lui. Terribile era un aggettivo insignificante, rispetto a quello che avrebbero potuto inventare per una cosa del genere. Uccidere un bambino, davanti ad un altro bambino, solo perchè aveva il sangue "sporco", era una cosa che solo dei mostri avrebbero potuto fare. Ora, il perchè Jake cercasse di tenerla tanto a distanza da lui, le era immediatamente più chiaro. Non aveva idea di cosa dire, si sentiva la gola dannatamente secca. Iniziò così con l'avvicinarsi di un passo a lui, senza però osare toccarlo. Sembrava, comprensibilmente, teso e non voleva rischiare di farlo esplodere. Dio eh... una cosa orribile! Disse, praticamente in un sussurro, abbassando un attimo lo sguardo e rialzandolo. Capisco perchè volevi tenermi lontana, ora. Annuì comprensiva, mentre lo guardava. Gli faceva quasi pena, ora che aveva saputo in che razza di ambiente era vissuto e cresciuto. Ma anche ora che lo sapeva, non aveva comunque idea di lasciarlo stare; ormai c'era dentro in pieno e non aveva la forza per farlo, ne avrebbe avuta senz'altro di più per lottare. Puoi parlarmene, se vuoi... Aggiunse infine, cercando di fargli capire che poteva fidarsi di lei.
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